LEGAMI INTRAMOLECOLARI

Gli atomi cercano di raggiungere una situazione energeticamente più favorevole, in modo da risultare stabili, cosa che si realizza nella configurazione dell’ottetto completo. Per raggiungerla hanno due modi: cedere/acquisire elettroni oppure condividerli. Perciò stabiliscono interazioni allo scopo di abbassare l’energia del sistema: la molecola che ne risulta è più stabile dei due atomi separati. Le forze d’interazione tra atomi si chiamano legami chimici. Di questi, i legami intramolecolari sono le forze che tengono assieme gli atomi all’interno di una molecola.

LEGAME IONICO

Il legame ionico si basa sulla cessione/acquisizione di elettroni. Avviene tra elementi che hanno una grande differenza di elettronegatività (un metallo e un non-metallo). L’elemento meno elettronegativo cede elettroni (diventando uno ione positivo) all’elemento più elettronegativo (che diventa uno ione negativo). Il legame è di natura puramente elettrostatica e risulta perciò molto forte. Nello stato solido si ha la formazione del cristallo ionico, in cui ioni positivi e negativi si organizzano in modo da minimizzare le repulsioni tra cariche dello stesso segno.

LEGAME COVALENTE

Il legame covalente, che avviene tra due non-metalli, si basa sulla condivisione di una, due o tre coppie di elettroni, formando così un legame semplice, doppio o triplo. Gli orbitali atomici si sovrappongono formando orbitali molecolari, che contengono le coppie di legame. Se il legame avviene lungo la congiungente i nuclei, è detto legame σ mentre se avviene sopra e sotto il piano della molecola, è detto legame π meno forte però di quello σ. Il legame semplice è di tipo σ, quello doppio σ+π, quello triplo σ+π+π. Quello triplo è più forte di quello doppio, che è più forte di quello singolo, e più un legame è forte più è corto. Il legame semplice permette inoltre la libera rotazione attorno all’asse di legame, mentre quello doppio e quello triplo sono rigidi.

LEGAME ETEROPOLARE, POLARIZZATO, OMOPOLARE O PURO

Il legame covalente può avvenire tra elementi che abbiano una differenza di elettronegatività piccola. In questo caso si parla di legame eteropolare o polarizzato, in cui gli elettroni di legame sono spostati verso l’elemento più elettronegativo, con la formazione di un dipolo, ovvero di cariche solo parziali. Oppure può avvenire tra elementi che abbiano una differenza di elettronegatività molto piccola o nulla. In questo caso si parla di legame omopolare o puro, senza avere dipolo. Perché una molecola risulti polare bisogna però considerare tutti i momenti di dipolo parziali e combinarli vettorialmente in un momento totale. Si può allora distinguere tra molecole polari cariche (presenza del legame ionico), polari (dipolo totale diverso da zero), apolari (presenza di dipoli parziali, la cui risultante è però nulla) e non-polari (assenza di dipoli parziali).

LEGAME METALLICO

Il legame metallico si basa sulla condivisione di tutti gli elettroni di valenza tra atomi metallici, e risulta quindi molto forte. Il solido metallico, di natura cristallina, è costituito da una serie di cationi tenuti assieme da un mare di elettroni delocalizzati lungo l’intera struttura (mare di Fermi), da cui dipendono le proprietà metalliche (conducibilità elettrica e termica, lucentezza…).
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